venerdì 30 marzo 2012

IL PIANTO DEL COCCODRILLO DEI MASS- MEDIA .

IL PIANTO DEL COCCODRILLO DEI MASS- MEDIA .
Si può ditruggere un edifico in due modi, nel primo modo, direttamente, con esplosivo lo rado al suolo,nel secondo lo demolisco un pezzo alla volta . Nel primo caso distruggo tutto, nel secondo caso conservo solo dei pezzi separati . Ed e' quello che è sucesso e sta avvenendo con la famiglia nella nostra società. A parte le demolizioni legislative che vengono sempre dopo, ma trasmissioni Tv come quelle condotte da Mara Venier ,oppure trasmissioni tipo Verdetto Finale o Grande Fratello dove la famiglia tradizionale è beffeggiata, derisa e CI viene proposta insieme da tutto il coro di nani e ballerine di esperti della cultura e dello spettacolo, un famiglia allargata ,moderna , orgoglisamente trasgressiva, come trasgressivi della norma sono tutti i modelli da loro scelti e proposti,anzi la loro stessa vita !!!! E guai a navigare contro . Sono loro poi a gridare allo scandalo per primi quando nei loro scoup e talk show ci descivono le tragedie familiari che loro stesso hanno contribuito a creare ogni girono con la loro morale e i loro modellli . Ipocriti, come scamperete al fuoco della geenna ?

mercoledì 28 marzo 2012

La Famiglia al centro dello Stato !


SIGNORAGGIO
Signoraggio o non signoraggio, io sono uno di quelli che forse ci ha creduto in buona fede in quanto, vero o non vero,capito o non capito ( chissà se lo hanno capito pure loro !), spiega meglio di tutti  su quali basi  potrebbe basarsi questa formidabile alleanza del capitale finanziario nelle mani di una piccola élite sociale che lo usa a discapito di tutte le altre classi sociali,senza nessun problema morale ma al solo scopo di dominare, creare potere e aumentare le rendite finanziarie del capitalismo mondiale  dirigendo col credito  la politica delle nazioni, senza nessun riguardo ai problemi della giustizia sociale di queste .  In questa alleanza  di poteri  finanziari  si nota certamente un complotto, un coacervo  di interessi mondiali  (coscienti ? ) basato su valutazione  economiche  da parte di tutte le élite delle nazioni più progredite e  ricche per controllare l’intero pianeta  ,infatti si tratta di proteggere i loro interessi che non sono più a livello locale e nazionale .ma riguardano l’intera economia del  pianeta .  Ora ci saranno qua e là veri e propri gruppi di potere ben strutturati , in pochi casi con vera e propria tessera e con un embrione di idee sul sistema di potere basato su alleanze per il  dominio del mondo (Bidelberg ? )  .  Ma il  problema alla fine dei conti,Vanetti lo ammette,  non è solo finanziario  quanto  politico e se è politico saltano tutte le valutazioni marxiste  . Io vado più in là e dico  che non è solo politico ma,  anzi,  etico-morale , cosi come la prossima rovina sociale non ci porterà solo a una caduta dell’ intero sistema  dell’ economia occidentale  che sarà solo l’effetto di una caduta morale generale di ben più vasta portata e ci condurrà di  nuovo alla fame,alle guerre e devastazioni molto piu diffuse .. 
Ora dove vedono  la soluzione del problema Vanetti-Lombardi ? Non nel controllo del  signoreggio in quanto tale, che lo adottano pure  tutti i sistemi capitalisti e “democratici” ma :
““Quello che veramente romperebbe il meccanismo capitalistico è imporre la sovranità popolare sull'intero sistema creditizio. Significherebbe nazionalizzare tutto il sistema bancario e formare una sola grande banca nazionale sotto il controllo dei lavoratori, che non faccia più gli interessi del profitto e della rendita ma quelli delle masse. Questa è la posizione storica dei marxisti fin dai tempi del Manifesto del Partito Comunista, che nel decalogo di rivendicazioni fondamentali include proprio questa: “5. Accentramento del credito in mano dello Stato mediante una banca nazionale con capitale dello Stato e monopolio esclusivo””.  

In questa affermazione c’è il surrogato di tutta l’ ignoranza   della mancata comprensione del sistema sociale della visione marxista-comunista della società .  Perché dico questo ? Alla fine il  sistema capitalistico chi lo romperebbe :  il popolo o il lavoratori  uniti ? Chi sono le masse ?  Il popolo è formato da tutte le classi,mentre  i lavoratori sono una e una sola classe,dove mancano tra l’altro  anche i disoccupati e i giovani …. mancano pure i gay e le prostitute  che attualmente ci governano  nella rai e a livello  europeo ....  Questa confusione di soggetti indefiniti tipica della letteratura marxista  crea utopie pericolose  di società senza classi ,crea alienati e alienazione sociale  e  non vede mai i veri  mali da colpire .  Una visione cattolica diversa dal buonismo dei documenti vaticani di Giustizia e Pax molto simili più a una  visione comunista che socialista, per risolvere il problema sociale alla radice, vede nei partiti e nelle loro ideologie delle vere e proprie  sovrastrutture trasversali del  parassitismo sociale ,le quali  si sovrappongono alle classi e al popolo stesso  che li alimenta . I partiti sono il veleno dello stato e della democrazia !!!   Eliminare  questa santa alleanza dei nuovi partiti con il potere capitalista economico finanziario  che li domina e li governa, è la condizione base per ritornare a un potere popolare senza alleanze di poteri politici e finanziari creati dai partiti. Creando una  democrazia diretta dove funziona uno schema molto semplice . I nuclei familiari, che sono alla base del sistema sociale di una nazione ,di uno stato e di un gruppo sociale , eleggono direttamente i loro rappresentati a patto che non siano esponenti di un partito,cioè di una confraternita di parenti ,amici e fratelli da proteggere . Il potere politico che crea il sistema di potere di tutto lo  stato e dell’ economia è fondamentale e viene eletto dal popolo direttamente e non da visioni ideologiche di classe. Questo potere si basa su regole razionali di giustizia, di equità sociale, il cui fine è il bene comune . Bene comune che non è realizzabile senza una razionale giustizia che permetta lo sviluppo di tutto il popolo . Lo so che poi ci vorrebbe una discussione per stabilire quali sono i diritti di un popolo ,ma dobbiamo essere brevi qui.  Impostare una società sul profitto o sul lavoro o sulla scomparsa delle classi con l’ egualitarismo, significa fallire per l ‘ennesima volta e condurre la popolazione mondiale al  disastro e alle guerre. Significa sbagliare obiettivi e ritornare al circolo vizioso che conduce all’ingiustizia sociale .

giovedì 22 marzo 2012

IL MATRIMONIO NATURALE

IL MATRIMONIO NATURALE

Il matrimonio naturale avviene quando due individui, uno di sesso maschile e uno di sesso femminile, abbandonando la famiglia di origine, se ne vanno a vivere in comune in altra sede avendo rapporti sessuali e costituendo un nuova coppia . In seguito, o subito, questa nuova unione può essere comunicata all’autorità civile per gli obblighi sociali che ha nei confronti della comunità civile . E’ chiaro che questa unione non può essere divisibile e deve basarsi sulla fedeltà a un patto di stabilità . Se poi questa unione viene benedetta dal prete , diventa sacramento, cioè un mezzo per santificarsi entrambi oppure singolarmente.
Fuori di quasta stabilità non ci può essere coppia ,nè famiglia .

EVA, LA DONNA E IL PECCATO


EVA, LA DONNA E IL PECCATO
DOPO LA CREAZIONE DI ADAMO, DIO CREA ANCHE LA DONNA SIMILE A LUI NELL'ESSERE .
QUESTA COPPIA SI VIDE SOLA,UNICA NELLA SPECIE ,IN MEZZO A MILIONI E MILARDI DI ESSERI INANIMATI SENZA PAROLA E INTELLIGENZA UMANA . UN RE UNICO SENZA SAPERLO, SI VEDEVA ADAMO , SU TUTTE LE SPECIE E LA NATURA DA DOMINARE . QUESTA UNICITA' E PREDILEZIONE DA PARTE DI DIO NEL SUO MONDO GEOGRAFI...CO E VISIBILE LO PORTO' A UNA TENTAZIONE MOLTO GRAVE . "SONO SOLO E SONO UNICO ,SUPERIORE A TUTTI !!! "
INOLTRE NON C'ERA NESSUNA PROSPETTIVA DI MORTE E DI FINE IN QUESTO DOMINIO PERCHE' GLI ERA SCONOSCIUTO IL CONCETTO DI MORTE. CHE BELLA COSA DOMINARE TERRA E VIVERE IN ETERNO SU TUTTO IL CREATO CHE PERO' NON ERA SUO !!!
NON C'ERA NESSUNO, SI VEDEVANO SOLO LORO,OGNI TANTO APPARIVA QUESTO SIGNORE IDDIO CHE SI NASCONDEVA , CHISSà PERCHè. AD UN CERTO PUNTO UNO INCOMINCIA ACHIEDERSI :VUOI VEDERE CHE SONO SOLO E COMANDO IO SU TUTTO ? SONO L'UNICO INTELLIGENTE !!! ? VUOI VEDERE CHE SONO L'UNICO ESSERE PENSANTE E QUESTA MORTE PROBABILE SIA SOLO UNA TRUFFA ? UNA PAURA DA ELIMINARE ? L'OCCASIONE LA PORTO' EVA CHE PENSAVA : E' BELLO STARE QUI,AMARSI IN QUESTI SPAZI IMMENSI ,SOLI ,GODERE DI TUTTE QUESTE BELLEZZE ,RIMANERCI SEMPRE ,IN CASO DI PROLE , DOMINARE SU TUTTI ,COME CAPOSTIPITE DEL CREATO !!! ECCO CHE FORSE POSSIAMO ANCHE NOI ESSERE COME QUEL SIGNORE DELLA VOCE CHE CI APPARE E CI DA ORDINI ....
FORSE LUI ERA COME NOI E ORA POSSIAMO DIVENTARE COME LUI, CHI CE LO IMPEDICE ? QUI ,INQUESTI SPAZZI INFINITI, CI SIAMO SOLO NOI !!! NON C'è NESSUN CREATORE ,FORSE LUI ERA UNO COME NOI CHE ORA VUOLE DOMINARE !! BASTA CONTRARIARLO ED ESSERE AUTONOMI E DECIDIAMO NOI QUAGGIU SU' TUTTO . EVA PENSO' A UNA COSA SIMILE,UN CONSIGLIO DA DARE ALL'AMICO CHE VENIVA PRIMA DI LEI . DA QUI PARTì L'AZIONE DI SALVEZZA DI DIO DI SOSTITUIRE EVA CON UNA NUOVA DONNA .CAPITE CHE NON è QUESTIONE DELLA FAVOLETTA DELLA MELA ,MA QUESTIONE DI POTERE

ADAMO ED EVA, L 'UOMO E LA DONNA
Centinaia di ricerche archeologiche oramai attestano, confermano di quei luoghi, delle mura e delle fondamenta di quelle città , di quei monumenti, di quelle culture, l’esistenza di quei popoli, di quelle razze , di quelle famiglie e gruppi , di quei nomi , quelle tradizioni, quegli alfabeti e con una sequenza impressionante; ricerche spaventosamente ve...re e certe ,non di una mitica Atlantide che si suppone sia esistita . Stirpi di popoli e coi loro discendenti descritte non inventati, con una successione troppo aderente ai fatti e ai luoghi che mano mano si restringe al solo popolo ebraico. Dopo averci raccontato l’origine dei popoli e la loro disposizione territoriale in molti casi valida ancora oggi, che va dal primo uomo e donna fino ad oggi ; Abramo ebbe due figli Ismaele, da cui discendono gli arabi, ancora oggi esistenti, e Isacco da cui Giacobbe e i dodici figli …. ,la cui discendenza ancora oggi esiste in qualche modo !! Non ci parlano di mitici continenti che si suppone l’esistenza ,ma di nomi e cognomi di gente che fa azioni storiche ,forma famiglie e discendenze di cui sono riportate le famiglie e quelli che interessano al racconto che si vuole tramandare attraverso le varie epoche . Bisogna mettersi le bende davanti agli occhi e farsi canne quotidiane per non vedere e affermare il contrario. Cioè dire che l’ uomo discenda dall ‘uccello padulo o dalla mosca africana o dal vibrione equatoriale in base a terie che non stanno né in cuelo né in terra , e che poi un essere di sesso maschile abbia ricercato sui cinque continenti un animale sessuato al femminile e si sia congiunto e l ‘abbia ingravidato per formare una famiglia !! Teorie semplicemente pazzesche !una scala non fa primavera
se una scala di marmo ha dei gradini ordinati non vuol dire che ogni gradino discende da un altro ,tuttalpiu posso dire che sono stati tratti dallo stesso pezzo di marmo !!

Le origini della morale nella storia dei primordi dell’umanità


Le origini della morale nella storia dei primordi dell’umanità  .  (1 pezzo)



 Le prime tracce della morale  nella storia dell’umanità le troviamo prima del diluvio e non sono tracce propriamente umane ma legate ad esseri angelici, a dei cherubini alati con una spada folgorante incaricati di vigilare affinchè l’uomo non diventasse il padrone del bene e del male sulla terra (Gen3,23) .   Dei guardiani armati dell’uomo dovevano vegliare soprattutto sui suoi pensieri prima che su i suoi atti, in modo che  non divenisse autonomo circa il bene e il male nella sua azione e nei suoi comportamenti .  Non era prevista alcuna legge scritta , né alcun paletto proibitivo esplicito  alle origini  dell’umanità  .Così avvenne che Caino uccise il fratello ma restò impunito e generò figli e figlie per diverse generazioni  senza presentare il conto a nessuno davanti agli uomini . E’ chiaro che nella Genesi la discendenza femminile di Adamo all’inizio non era nemmeno nominata perché le donne vengono dette “ figlie degli uomini “ ( Gen. 6,1),  mentre gli uomini vengono chiamati "Figli di Dio" , in seguito invece verrà dato anche alle  donne  un nome e ne sarà segnalata la nascita nella discendenza dei patriarchi . E, non essendoci una proibizione esplicita nella legge , un fratello poteva prendere in moglie una sorella per formare una famiglia e avere figli e figlie  che popolassero la terra , secondo l’ordine di Dio impartito ad Adamo . L’uomo era ancora  integro anche sul piano fisico oltre che sul piano della morale naturale , ecco che da una sola coppia è stata generata l’umanità intera come dice la bibbia .

Non c’era una  la legge scritta e quindi il divieto di prendere in moglie una o più “sorelle “ visto che la vita dell’uomo non si riduceva  a  70-80 anni per i più robusti ma poteva superare quasi i mille anni e non esisteva ancora   il concetto di peccato o trasgressione  negli atti umani .

 Sulla terra in pratica non c’era un ‘autorità incaricata di dirimere le questioni  di convivenza e l’uomo singolo decideva ciò che era bene o male fare, in base alla sua coscienza, dato che uno di loro nella sua malvagità arrivò a dire : “Ho ucciso un uomo per una mia scalfitura e un ragazzo per un mio livido . Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette “ (Gen. 4 ,23). Quindi non esistevano ancora raggruppamenti di famiglie con alla guida anziani che dirimessero questioni in base alla tradizione dato che si conosceva bene l’origine da una sola coppia .Ma la mancanza di un autorità che stabilisse la giustizia tra gli uomini portò alla risoluzione divina di eliminare l’uomo dalla faccia della terra poiché i suoi pensieri non erano altro che “ male “ (Gen. 6,2).     Il male per l’autore della Genesi, che non conosceva la legge posteriore , possiamo delimitarlo elencando alcuni giudizi da lui espressi . L’umanità era diventata malvagia e omicida e la famiglia , primo nucleo sociale , era disprezzata in quanto l’uomo vide “ le figlie dell’uomo e ne prese in moglie quanto ne volle “ .  Un uomo che fosse campato 900 anni come Adamo e avesse preso tutte le moglie che avesse voluto , come avvenne per i discendenti di Caino , avrebbe riempito la terra in pochi secoli  . Quindi la vita umana fu ridotta al massimo a 120 anni ( Gen.6,3).

Questa  prima umanità  senza alcuna autorità e senza nessun codice morale esterno da osservare , fu quell’umanità che, molto probabilmente, costruì le grandi piramidi egiziane , quelle più antiche , raggiungendo discreti  livelli tecnologici  come attesta la stessa bibbia  . Questi uomini , originariamente buoni per natura , ma diventati perversi col tempo , non avevano alcuna autorità e dettame morale esterno ; grandi costruttori ma  divennero perversi  nel tempo e, proprio  in mezzo ad essi, Dio vide un uomo giusto, Noè, che non potè sopprimere perché aveva conservato una bontà naturale come Dio avrebbe voluto . Così Noè fu salvato insieme alla sua famiglia mentre il braccio destro di Dio distrusse l’umanità con l’acqua, come attesta la stessa erosione sulla Sfinge egiziana che ora  sorge in pieno deserto  .  Di questa  umanità dei primordi  che fu giustiziata da Dio a causa della sua iniquità sono rimaste poche tracce che pian piano però   stanno emergendo, dove è attestata la loro grande capacità tecnologica rispetto all’umanità posteriore, magari  con una vita più breve ma ben più regolata  da norme esterne . Però con la nuova umanità ,quella del dopo diluvio , discendente da un uomo giusto , Dio cambia registro : “Abele” non resterà più impunito e non prevarrà più la legge della giungla o della forza, dove la morale è dettata dalla coscienza dell’uomo che non ascolta i dettami della ragione .

 Questa volta Dio prende delle precauzioni ordinando  : “ Chi sparge il sangue dell’uomo,dall’uomo ( stesso ) il sangue sarà sparso perché a immagine di Dio Egli è fatto “  (Gen. 9,6) .     Non più quindi la regola  : “ nessuno tocchi Caino “ ma : “Dio domanderà conto del sangue dell’uomo all’uomo stesso ! “ (Gen.9,5 ). Guai, quindi , a chi lascerà libero Caino in circolazione ! Non è una morale diversa attuata da Dio nei confronti della seconda umanità, ma solo il ricorso a un sistema normativo precauzionale per aumentare la durata della vita umana sulla terra .    L’umanità che ha come battistrada la legge naturale dura più a lungo perche è come una carrozza che cammina sui binari  di ferro già tracciati  . Sarà l’uomo stesso incaricato di vigilare sul comportamento dell’uomo e , naturalmente, non sarà il singolo uomo a farsi più giustizia da solo,ma sarà un’ autorità solo umana che deciderà le “ cose umane “.    Quindi sarà “l’uomo” che spargerà il sangue dell’uomo iniquo e non viceversa . “ Occhio per occhio, dente per dente “ stabilirà più tardi il Levitico  .     Ecco allora incominciare ad approssimarsi all’orizzonte una figura Terza che dovrà provvedere alla giustizia , anzi delle norme non ancora scritte ; una specie di autorità imprecisata,  incaricata di giustizia , chiamata dalla stessa bibbia  :“ il vendicatore dell’uomo” . Con questa autorità Dio non devasterà più la terra anche se la malvagità dell’uomo sarà grande . Sarà l’uomo stesso che , malvagio o non malvagio, singolarmente nei suoi rapporti personali con Dio , attuerà una giustizia,  espressione di una giustizia divina sull’uomo stesso e placherà la sua ira  perché Dio vedrà il sangue iniquo sparso e ne sarà consolato . (1 pezzo )


“IL SANGUE DELL’UOMO DALL’UOMO SARA’ SPARSO ! “ (Gen. 9,6)


Nell ‘articolo precedente  abbiamo visto come Dio ai primordi dell’umanità ,confidando in quella legge messa nell’ “intimo dell’uomo “ da Lui stesso , richiede all’uomo soltanto che non diventi “autonomo “ rispetto al bene e al male, in seguito però , dopo il peccato di Adamo ,non fidandosi più , mette dei Cherubini alati a guardia dell’uomo ,anzi limita il  suo potere di decidere nella creazione sul problema del bene e del male  .    Poi man mano che l’uomo affonda nel fango Egli prende le dovute contromisure in maniera graduale . Successivamente al   peccato di Adamo , si fida ancora dell’uomo e impone una norma : “ nessuno tocchi Caino “, per far capire la linea etica scelta con quella precedente umanità, dove non ha imposto alcuna autorità e nessuna norma morale esplicita individuale , tanto che l’umanità arriva ad un arbitrio morale testimoniato da uno di loro dalle parole : “ Ho ucciso un uomo per una scalfittura e un ragazzo per un livido (Gen4,23).
Non solo, ma , man mano che l’uomo degenera moralmente, Dio prende delle precauzioni preventive, sia accorciandogli la vita , sia imponendogli il lavoro ;  il dolore, i figli . In pratica si è comportato come un tizio a cui gli hanno rubato la macchina o scassinato la casa ; dopo mette l ‘antifurto all’auto e le porte blindate alla casa . Non si fida più della libertà dell’uomo !
Quando poi la discendenza di Caino diventa così autonoma da arrivare all’apice della degenerazione uscendo fuori dai binari tracciati dalla legge naturale , questa  umanità  viene eliminata da Dio col diluvio universale come ammonimento a tutte le future generazioni  (Gen.7) .
Con la seconda umanità , cioè quella dopo il diluvio, Dio  però cambia registro e subito
pronunzia delle parole che lasciano prefigurare la futura legge naturale scritta : “… domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo , a ognuno di suo fratello. Chi sparge il sangue dell’uomo dall’uomo il suo sangue sarà sparso “ (Gen.9,6).
Con queste parole Dio concede all’uomo stesso di fare giustizia del sangue e della vita del fratello ; guai ora quindi a chi lascerà Caino in libera circolazione ! Non solo, ma l’uomo dovrà preoccuparsi dei fratelli perché Dio chiederà conto della vita a chi gli è prossimo , cioè l'uomo sarà sottoposto a un giudizio per questo, e ciò dipenderà dal ruolo e dalla sua attività .-
In questa norma generale data da Dio alla seconda umanità, notiamo una necessità da parte di Dio di stabilire delle norme etiche che dovranno essere osservate . In altri articoli abbiamo dimostrato come queste norme stanno già nell’intimo dell’uomo di tutte le razze e  nazioni e c’erano  già con la creazione dell’uomo  . L’uomo dovrà farsi giudice dell’uomo e punire il trasgressore . Ma chi dovrà giudicare che cosa ? Non si poteva essere precisi su questo perché poteva essere il patriarca , l’anziano, l’eroe, un padrone,lo sciamano , ecc. e tutto dipendeva dal tipo di società formatasi . Chiunque avesse dei mezzi e godesse del prestigio personale,di imparzialità e di coraggio,  dell’onore in mezzo al gruppo come garanzia della tradizione morale ed  etica, poteva essere idoneo al comando e giudicare  . Chiunque in passato abbia avuto delle preoccupazioni morali potremmo definirlo un uomo di onore, uomo morale , cioè legato alla tradizione , quella che fa si che la società non degeneri fino ad arrivare alla guerra ,alla fame,alla peste e al diluvio ; anche quelli che hanno abusato delle norme e si sono arricchiti con quelle . Tutte queste sciagure sono il colmo dell’ingiustizia tra uomo e uomo quando raggiunge certi livelli di immoralità sociale  e col tempo conducono alle guerre . Un autorità , quindi , è quella forza che si preoccupa del “fratello “ ; ne difende l’onore e colpisce l’ingiustizia con la spada permettendo il bene comune e la garanzia del futuro dell'uomo sulla terra .  Il potere perciò  si preoccupa  di quell’arbitrato di giustizia naturale tra uomo e uomo , tra famiglia e famiglia , tra società e società , autorità che gli viene trasmessa dai padri di  famiglia e dagli anziani .   L’autorità non rappresenta nessuna classe che dovrà opprimere un'altra classe ma rappresenta quell’  autorità  che persegue   la giustizia; difende il povero se è oppresso ma lo elimina se è iniquo, senza trovare scusanti e giustificazioni al male . “Non commetterete ingiustizia in giudizio : “ non tratterai con parzialità il povero ,né userai preferenze verso il potente ;ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia”   (Num.19,15 ) ……. “né ti lascerai condizionare nel giudizio da una maggioranza.”

Ecco che Dio , in seguito , sceglierà una famiglia e da questa avrà origine un popolo .
Non appena questa famiglia diventerà numerosa da formare un popolo autonomo, subito Dio donerà la Legge che dovrà osservare in quella terra . Con la legge avrà una regola di vita sociale precisa e con delle autorità precise che dovranno punire i trasgressori . La legge che prende corpo nelle istituzioni dovrà garantire l’ordine e la giustizia tra fratello e fratello ; dovrà occuparsi di salvaguardare il sangue e la vita del fratello ,quindi anche la sua proprietà acquistata col sangue . Non sarà più un non identificato “ vendicatore del sangue “ che farà giustizia di Caino , ma solo un autorità precisa che osserverà la legge . La giustizia avrà una linea  precisa tracciata dalla legge e non da una maggioranza o dall’arbitrio di un tiranno .  !  In questa società organizzata dalla legge , la politica  si identifica ora con la legge stessa, la retta osservanza ; ora con la stessa autorità che la rappresenta . L’ Autorità  che si ispira alla giustizia, è quella forza che stabilisce la norma , la legge , la giustizia violata e ne garantisce il ricordo ; la difende e la conserva nel popolo attraverso le generazioni
. Un’ autorità che non si ispira alla giustizia , è formata da un gruppo di delinquenti che esercita il potere per il proprio tornaconto .
(Agostino)

LA MORALE ALLA BASE DELLA POLITICA


        


      All’inizio c’era Adamo ed Eva che  avevano peccato  e il  loro peccato
consisteva  essenzialmente  nel volere imporre una  loro  volontà ; una loro
morale , una  loro libertà , una loro  visione delle cose autonoma dal loro
Creatore .   Una loro legge di  libertà , fraternità e uguaglianza, rispetto
a Dio creatore !

      Ad Adamo seguì una discendenza di famiglie e poi di popoli  sotto la
legge del peccato nella carne   e queste erano orientate culturalmente
soltanto dal diritto naturale, cioè si  regolavano nei loro rapporti
sociali  moralmente , appellandosi  non  solo al loro istinto e voluttà  ,
ma   a quello che la loro natura umana  specifica  considerava come bene e
come male per tutti  : al diritto naturale  !

        Quando poi  una di queste famiglie scelte da Dio  divenne numerosa
tanto  da formare  un popolo , Dio  rivelò a un loro  capostipite la legge naturale  che codificò con altre aggiunte.

Questa   era legge naturale ed  era  la legislazione più perfetta che ci poteva essere in
mezzo a tutti i popoli della terra ; tanto grande quanto era grande il
Tempio che la conteneva e la poneva in venerazione nel luogo più sacro
della terra : Gerusalemme !!

       Questa legge  rivelata  spaziava dal diritto privato a quello
sociale,  dall’igiene personale alla giustizia del singolo nei confronti di
Dio . Dal  diritto di guerra, alle leggi sul matrimonio e sulla proprietà .
Una legge che entrava negli usi e  costumi privati  e sociali , nell’
agire dei singoli e delle comunità  per regolarli moralmente  rispetto al
bene e al male,  indicando chiaramente qual’era il comportamento giusto  e
quale non lo era .

      L’autorità  in mezzo  a un popolo non doveva fare altro che attuare
concretamente  quel manuale di giustizia , quella   legge  sul piano economico e
sociale, ispirandosi al  senso di giustizia che promanava da   essa ,
distinguendo  ciò che riguardava il singolo e ciò che riguardava il pubblico.

   I profeti non erano altro che sentinelle mandate a ricordare le norme di
quella legge che spesso venivano disattese, sia da parte dell’autorità e sia
da parte del popolo .

      Quella legge era una legge dettata dallo stesso buon senso umano , non
difficile da interpretare, mirava oltre che  al bene comune sociale , a
formare una specie di bontà naturale del singolo che  doveva vivere  in una
società  facendo un continuo riferimento al suo  Creatore .

      Quindi, a livello sociale, questa legge  anche oggi è all’origine  di
molte associazioni benefiche specifiche e particolari , parallele all’autorità
centrale ; società di beneficenza e di aiuto ; organizzazioni del lavoro e
di soccorso ,  ecc. ,  aventi  un fine generale buono . Cristo stesso si
ispirò ad essa  per fare del bene e aiutare i  più  bisognosi  nella società
civile …..

      Soprattutto questa legge morale nel suo aspetto sociale fonda l’autorità
e la politica, fonda lo stato e le nazioni  ; le monarche e le repubbliche
di una società di uomini , fonda ( assurdo ! )  anche le democrazie quando
non deviano dalla legge naturale . Questa legge è come la mano destra dell’uomo
e   Dio opera  nella società   degli uomini con la sua destra  che  non ha
altro compito se non di attuare la giustizia e l’ordine tra gli uomini  per
permettere a tutti uno sviluppo sociale ordinato .    Tutti  gli uomini
possono essere profeti in quest’ambito quando segnalano le ipocrisie e le
ambiguità della forma rispetto alla sostanza della legge naturale  che
regola i rapporti umani in  un dato momento storico .

          Ma arrivati a questo punto bisogna distinguere l’ambito sociale e
l’ambito personale dei  rapporti umani rispetto a Dio creatore  per
riprendere il tema  dell’iniziale disobbedienza umana di Adamo nei confronti
del suo Creatore .

      Quale differenza c’è  tra bene pubblico e bene personale, rispetto al
bene e al male e rispetto a Dio Creatore  che impone all’uomo di osservare
la giustizia sia a livello personale e sia privato  ?   Perché  è importante
la giustizia  umana per  Dio ?   Tutta l’osservanza della legge umana ,
procura un bene umano ; chi  osserva la legge naturale : “vive per la legge”
. Ora   l’osservanza di questa legge predispone e  può essere  solo un
viatico alla giustizia personale violata nei rapporti tra un uomo e Dio ,
però  essa non elimina né la colpa né la pena nei confronti del Creatore . L’osservanza
della legge ci  procurare il bene pubblico ; ci può ottenere medaglie ,
articoli di giornali , l’intestazioni di strade ,navi , statue;  un nome
nella storia , ma non ci ottiene il perdono dei peccati  davanti a Dio !!!

      L’osservanza della legge che tutti gli uomini sono tenuti ad osservare
, solo dispone al perdono dell’uomo  nei confronti   di Dio .   La
giustificazione, il perdono  dell ‘uomo nei confronti di Dio  per le sue
violazioni  personali  dipende solo ed esclusivamente da Dio . Questo
perdono personale che  poi non è altro che la Salvezza in quanto
ristabilisce quel rapporto di giustizia violato ,  interrotto dal peccato di
Adamo , avviene  solo attraverso uno scambio di vita e di sangue a livello
del singolo uomo davanti  Dio .

LA LEGGE NATURALE , L’AUTORITA’, LA POLITICA


LA LEGGE NATURALE , L’AUTORITA’, LA POLITICA

Per
Aristotile l’autorità nasce dal diritto di natura e non dal consenso popolare a un “trattato” o con la delega che il popolo fa a un principe per mettere un freno alle individualità istintuali dell’uomo cosi come è inteso dal darwinismo e dal giusnaturalimo .

IL Filosofo afferma che le leggi naturali sono leggi comuni a tutti gli uomini o , più limitatamente , a tutti i popoli civili , e che ,pertanto , sono ricavabili da una considerazione generale sulla natura umana . Egli dice infatti : “giusto naturale è quello che ha dappertutto ha la stessa efficacia ,“(Aristotile, Etica Nicomachea ).

E in seguito Cicerone riferendosi ad Aristotile sentenzierà : << In ogni cosa

Il consenso di tutti i popoli è da considerarsi legge di natura >>; “ IL consenso di tutti è la voce stessa della natura “ (Cicerone , Tuscolane,1,13-14). Molti autori in seguito si adopereranno a dimostrare che non esiste nessuna legge di natura nei popoli perché essi hanno spesso leggi opposte , ma che dei pagani , non condizionati ideologicamente arrivino a dire con il semplice uso della ragione , con la forza della loro autorità culturale e della loro esperienza , che esistono delle leggi di natura universale a cui tutti i popoli danno o non danno il consenso , è gia una meta eccezionale ed e’ la dimostrazione che il problema della legge universale naturale risale alla creazione dell’uomo . La ragione umana , non condizionata da nessun sistema religioso preciso , arriva da sola ad ammettere la necessita di leggi di natura oggettive anche se venisse a mancare il consenso popolare a causa di condizioni contingenti particolari . Per il Filosofo la prima comunità naturale è la famiglia che nasce dall’unione o da una comunione di un uomo con una donna uniti da un patto naturale .

In essa vigono regole comportamentali private tra i membri, non separate pero’ da una morale universale e nello stesso tempo personale.

La prima cosa che faranno i giusnaturalisti sarà di dimostrare che se esiste una legge universale, non é certo quella data dalla natura ma è quella che deduce la scienza nel considerare la natura selvaggia e dell’uomo. E’ L’uomo con la sua osservazione scientifica che deduce le leggi universali di natura perché queste non sono date dalla natura stessa , dirà Hobbes . Per i giusnaturalisti c’è un conflitto insanabile tra l’individuo e lo Stato ,anzi lo Stato è l’espressione di quella assoluta libertà ferina che l’individuo non potrà mai permettersi altrimenti avremmo la legge della giungla e l’anarchia della foresta dove ognuno lotta per la propria sopravvivenza .Per loro l’autorità nasce da un contratto a cui però il popolo deve dare una specie di consenso . Il fondamento hobbesiano è che lo stato di natura sia uno stato di guerra da cui bisogna uscire con la società civile -

Stessa cosa faranno gli illuministi nel dimostrare che non esiste nessuna legge di natura universale nel senso aristotelico ma esiste una deduzione scientifica della libertà, fraternità e uguaglianza fra gli uomini. Rosseau identifichera addirittura la democrazia con l’ugulianza e il “buon selvaggio” è mosso solo dall’amor di se e si sente veramente libero quando ubbidisce solo alle leggi che lui stesso si è dato .

Lo storicismo in seguito si affannerà pure lui a dimostrare che non esiste alcuna “legge di natura” ma tutto di pende dalla natura delle cose, dai bisogni materiali ed economici degli uomini di una determinata classe sociale ed economica in una determinata e storica situazione sociale = storicismo .

Aristotile in realtà aveva individuato la stella polare in mezzo a tutte le tempeste e vicissitudini degli uomini e dei popoli , infatti egli dice che quando in un territorio ci sono due o più comunità o famiglie, queste debbono regolare i loro rapporti sociali , e proprio da questo nasce la naturale necessità dell’autorità e quindi delle leggi. Allora nasce la politica come conseguenza dell’etica sociale e non per frenare le passioni umane o l’istinto naturale selvaggio dell’uomo .

Ad esempio, se due o tre famiglie di pastori in uno stesso territorio hanno bisogno di regole o almeno di una consuetudine orale oppure scritta, dove si dice che le pecore degli uni non debbono sconfinare nei pascoli dell’altro; non debbono rubarsi il bestiame a vicenda, anche nel caso di capi dispersi …

Hanno bisogno di dividersi il territorio, le sorgenti d’acqua e stabilire una autorità TERZA che faccia osservare queste leggi.

Poteva essere un sacerdote o un re, a volte anche un delinquente, ma era la natura stessa del vivere comune che richiedeva altre leggi di diritto civile; così nasceva la politica.

Quindi il Filosofo non considera l’autorità come quel potere necessario per regolare gli istinti dell’ homo homini lupus, ma è quel potere che regola i rapporti tra individui e tra comunità e classi sociali per uno sviluppo ordinato di ognuna per i fini assegnatigli dalla stessa natura .

Non esiste conflitto innato tra individuo e autorità ; non ci deve essere, oppure distinguere sempre nell’autorità colei che dovrebbe assicurare una giustizia giusta, che non è altro se non l’antico concetto ebraico di : “occhio per occhio e dente per dente”, parole che non significano vendetta sul nemico, ma giustizia al disopra degli interessi e delle parti. Nella legislazione ebraica possimo distinguere anche culturalmente due tipi di leggi . Una legge scritta da Dio e data a Mose’ sul Sinai , ed era quella legge che andava riposta nell’Arca , e poi una legge “minore” che non era legge universale ma l’adattamento di questa a situazioni e culture particolari . Questa legge umana non andava riposta nell’arca e adorata perché non era universale pero avava foza di legge in quella cultura e situazione geografica .

La Politica di Aristotele e anche il Codex del diritto romano non sembrano altro che una ripetizione, una replica di uno dell’altro circa la giustificazione del potere politico e imperiale, nonché in secoli recenti se ne sono venuti altri naturalisti e ci hanno insegnato che bisogna studiare “ i bisogni umani” che non sono molto diversi da quelli delle bestie e che il loro metodo era finalmente scientifico e certo al contrario di quello della tradizione pagana ed ebraica che fondano l’autorità su una esigenza etica e naturale di giustizia giusta al disopra delle parti.

Diceva Dio a Mosè nel Deuteronomio: “non devi guardare nè a destra, nè a sinistra nel giudizio del tuo prossimo.” Ovvero la giustizia non tiene conto del censo sociale dell’individuo nè che sia ricco e ne che sia povero .

Il potere quindi non è in antitesi al diritto naturale dell’individuo ma un ordinatore e regolatore di rapporti tra individui e tra società o comunità di grado superiore.

L’individuo non è contrapposto allo Stato ,ma questo è lo sviluppo ordinato della sua vita sociale .

Nel modello Aristotelico la società umana passa da una piccola a una più grande per progressione geometrica.

Le società e l’individuo per Aristotile non sono un’ astratto stato naturale in cui casualmente si sarebbe trovato l’uomo cronologicamente prima della necessità dello Stato che reprimesse le singole individualità, ma entità concrete, come la famiglia naturale consistente di due persone , maschio e femmina , che si associano, non essendo nemici tra loro a causa della natura ferina.

Sono due persone buone di natura che si amano e non hanno bisogno di scrivere regole di convivenza per paura del prevalere dei loro istinti . Quindi il modello di società Aristotelico è aperto nel senso che le società variano di numero e progressione ma non c’è contrapposizione tra individuo e società, dove o prevale l’uno o prevale l’altro.

Per Aristotile la società perfetta e ultima è lo Stato in cui c’è un rapporto di progressione e continuità dalla famiglia.

L’individuo non è un individuo isolato e pericoloso come un leone nella giungla che abbia bisogno di uccidere per sopravvivere o che deve stare sempre in agguato per procacciarsi il cibo.

La società non è una classe di individui nella stessa situazione economica in lotta con un’altra classe che bisogna sopprimere e l’uomo non è l’homo artificialis creato dalla cultura.

Anche lo Stato non è artificialis ma nasce dalla difesa di questi gruppi di individui nel territorio, per procurarsi i mezzi di sussistenza e dividersi il lavoro.

Queste cose non vanno fatte se non avendo un modello etico ben preciso, dato dalla stessa natura umana che non è solo animale.

Il principio di legittimazione dell’autorità quindi non è il consenso se pur importante ma lo stato di necessità naturale che nasce dalla stessa natura sociale e non dalla lotta degli egoismi tra individui .

La società pre politica per il Filosofo è la famiglia la quale è quella società che organizza la casa (Oikos).

Il primo libro della Politica di Aristotile riguarda il governo della casa, la società domestica e la sua economia.

Non esistono per il Filosofo artificiali individui isolati viventi al di fuori di qualsiasi norma in uno stato di libertà e uguaglianza primigenia che oggi predomina nel modello darwiniano di famiglia . Lo si costata dal fatto che ogni volta che si parla della difesa del nucleo famigliare come primo modello politico più piccolo, se ne viene sempre fuori qualcuno di destra o di sinistra a dirci che è una concezione reazionaria ogni interpretazione che considera lo Stato come lo sviluppo naturale della famiglia.

Il modello del potere è infatti quello del padre sul figlio esteso per gradi al re o a un capo e lo stato per Aristotile non è meno naturale delle altre forme più naturali del vivere sociale.

Lo stato civile oggi vive della chimera contrattualistica fatta passare per società civile. Gli stati non si sono formati per un atto di ragione umana ma per un atto naturale, i cittadini hanno bisogno dell’autorità non per regolarebi loro istinti ma per vivere ordinatamente e secondo giustizia .

C’è una società al disopra delle altre società che si differenzia per un maggior grado di autorità sulle altre tra loro e questa società è lo Stato.

Questa autorità non dipende da nessun’ altra se non dalla legge morale di natura che giustifica il suo esistere.

L’autorità viene dall’alto perché il padre comanda per natura sul figlio e non viceversa, per contratto, il figlio dice al padre cosa deve fare.

Ora dove bisogna collegare l’azione della politica in questo discorso?

Un movimento politico cerca di ristabilire i principi etici universali violati nel corpo sociale e colloca al loro giusto posto in ordine etico le varie società minori per il loro fine naturale e nel fare questo ha le giustificazioni etiche e morali nell’uso dei mezzi che ha a disposizione . Ciò che è giusto o ciò che non è giusto non lo determina una maggioranza o un voto in meno . (cr)



domenica 18 marzo 2012

IL NUCLEO FAMILIARE BASE DELLA CULTURA EUROPEA

IL NUCLEO FAMILIARE E' IL FONDAMENTO DELLA CULTURA EUROPEA DI STAMPO GRECO-ROMANO FONDATA SULL' UNONE DI UNA DONNA CON UN UOMO , NELLA CULTURA EUROPEA NON C'ERANO NEMMENO LE CONCUBINE COME IN RARI CASI IN ORIENTE , PERCIO ATTENTARE ALLA FAMIGLIA SIGNIFICA DISTRUGGERE LA CULTURA EUROPEA .

La cultura nordica vede talvolta nella famiglia un pericolo perchè vuol dire figli e per questa cultura significa bocche da sfamare , invece per la cutura mediterranea,anzi greco romana , il numero è potenza . Ecco che i Verdi del nord inventano che ci sono poche risorse sulla terra quando invece è tutto il contrario, la troppa produzione ci conduce alla fame . Sul pianeta ci sono immense aree non coltivate e vuote e la terra potrebbe produrre mille volte tanto !!! Un esempio per tutti ; al sud italia dove si produce grano duro, i granai degli agricoltori sono stracolmi e non riescono a vederlo,i mulini non lo ritirano perchè preferiscono ritirare per quattro soldi quello che viene dall'estero. Il problema quindi non è il numero ma l'ingiustizia ,la cattiva distribuzione delle risorse.

La coincidenza tra morale naturale e morale cattolica

 

Un gruppo di ricercatori della Yale University nel Connecticut, una delle più prestigiose e antiche università americane dalla quale uscirono molti Presidenti degli Stati Uniti tra cui gli ultimi furono Gerald Ford, George H. W. Bush, Bill Clinton e George W. Bush e molti membri del governo americano, fondata da un gruppo di calvinisti puritani,non dimentichiamolo,che sostenevano alla base delle loro concezioni, di essere oggi il popolo americano l’ erede del popolo eletto che deve portare la civiltà e il vangelo in tutto il mondo,lì appunto hanno fatto una prodigiosa scoperta nel campo della scienza giuridica . Dopo un lungo studio di comparazioni e sinossi letterarie e testuali,paragonando antichi testi giuridici di tutte le civiltà più famose che hanno lasciato una testimonianza scritta o orale, hanno isolato un baccillo detto “coccus normativus”, che è alla base di ogni codice giuridico che si conosca sulla terra fino ad oggi da quelle antiche a quelle moderne . Il bacillo suddetto è importante perchè nel suo Dna contiene alcuni dei marcatori, una decina di segni in tutto, comuni a tutte le legislazioni umane di vita associativa . Il più antico testo giuridico è sumerico e  viene pubblicato,mentre il Codice di Ur-Nammu trovato su una roccia ( circa 2.000 A.C.)  nasce tre secoli prima del codice di Hammurabi che oltre a prevedere pene per diversi reati, stabilisce le misure standard di capacità e di peso pertutti. Mentre Il Codice di Hammurabi, su una stele di marmo, nasce intorno al 1700 A.C. ed è una fra le più antiche raccolte di leggi conosciute nella storia dell'umanità molto dettagliata .. Venne stilato durante il regno del re babilonese Hammurabi (o Hammu-Rapi), che regnò dal 1792 al 1750 a.C., secondo la cronologia media.(Wilkipedia ). Questo codice fa un larghissimo uso della della Legge del taglione, ben conosciuta nella legislazione ebraica . L'importanza del codice di Hammurabi non risiede nel fatto che si tratta di una  tra le prime raccolte organiche di leggi a noi pervenuta, ma soprattutto nel suo essere pubblico, o per meglio dire pubblicamente consultabile, esplicitando il concetto giuridico della conoscibilità della legge e della presunzione di conoscenza della legge. Per la prima volta nella storia del diritto, i comportamenti sanzionabili e le eventuali pene vengono resi noti a tutto il popolo pubblicamente per essere sanzionabili. Il codice di Hammurabi tuttavia trasforma in pene pecunarie alcune pene che il codice sumerico puniva fisicamente. Le tavole della legge ebraiche nascono anch ‘esse intorno al 1700 A.C. e conosciamo con abbondanza di particolari la loro formazione . Esse non stabiliscono pene specifiche ma stabiliscono delle regole normative progressive , una decina in tutto basilari ,dalle quali poi Mosè e gli scribi trarranno fuori decine di altre norme concrete applicabili ai diversi ambiti della vita sociale . Dal campo strettamente penale, fissando pene e ammende, al campo igienico sanitario. Il codice delle XII tavole del diritto romano invece, insieme ai più antichi testi legislativi greci sono del IV secolo A.C. Ma dove sta l’originalità della scoperta dei ricercatori dell’università dei puritani americani ? Sta nel fatto che hanno trovato questo bacillo che sta alla base di tutte le legislazioni antiche e moderne . I ricercatori poi,comparando questo codice normativo con il “diritto naturalis” della tradizione morale della Chiesa Cattolica Romana, erede della tradizione ebraica, hanno stabilito esserci una perfetta identità tra i due codici, avendo essi alla base i primi essenziali elementi detti marcatori da cui dedurre un tutto. L’identità della morale naturale cattolica (katà toutò) non è altro che il codice base che costituiva tutti i popoli più antichi ma anche moderni se vogliamo !! Il cattolicesimo infatti è l‘erede e il promulgatore della morale giudaica essenziale da una parte, quella morale razionale e visibile, valida universalemente nel diritto naturale,che diventa poi annunciatrice della fede in Cristo e il suo messaggio di salvezza . E’ proprio questa morale universale che forma l’ossatura legislativa di tutte le moderne costituzioni dei popoli e nazioni civili della terra di cui il cattolicesimo è il semplice custode.
( By Affus )

ALLA BASE DELLA SOCIETA’ POLITICA LA FAMIGLIA

ALLA BASE DELLA SOCIETA’ POLITICA LA FAMIGLIA
  Andando alle origini della storia dell’uomo non è pensabile un uomo astratto che si sia sviluppato singolarmente per generazioni e poi sia stato in grado di fondare una famiglia perché una cosa del genere esce fuori dalla logica e dall’immaginabile umano . Un uomo che si sia sviluppato da solo esiste solo nelle artificiose  catalogazioni di ossa che fa una certa scienza romanzata le cui approssimazioni minime “certe “ e "affidabili" si calcolano in centinaia di migliaia di anni . Prciò ,comunque sia andata all’origine della storia dell’uomo, la prima organizzazione sociale autonoma e indipendente che bisogna individuare, autosufficiente e completa, è stata l’organizzazione familiare. In questo nucleo familiare delle origini possiamo distinguere subito delle profonde disuguaglianze tra i membri in quanto ognuno di essi era caratterizzato da funzioni diverse e da ruoli diversi all’interno dello stesso nucleo o cellula sociale . In essa possiamo distinguere una figura maschile chiamata Padre, al quale venivano attribuite varie caratteristiche o funzioni importanti, tra cui quello di generare e trasmettere il suo nome ai figli e governare il nucleo; di procacciare il cibo per la sopravvivenza del nucleo, all' inizio di difesa della stessa, nonché rappresentare gli interessi del gruppo sociale nella difesa o nell’affermazione della cellula nei confronti degli altri nuclei famigliari . Il Padre, quindi, esercitava un potere di guida e di comando all’interno del nucleo . Egli era affiancato da una donna chiamata madre o mogli che, oltre a generare i figli della stirpe, aveva un ruolo importante e una funzione fondamentale per la sopravvivenza del nucleo e nell'educazione e crescita della prole . Generalmente questa compagna allevava i figli e aveva un ruolo insostituibile nel renderli autonomi nella trasmissione delle tradizioni anche dopo che loro erano in grado di riprodursi . I figli erano il frutto dell’unione di una coppia e seguivano i generanti nell’apprendere il sistema di vita o come rapportarsi con gli altri nuclei famigliari secondo le tradizioni ,questi organizzavano la vita sociale e di lavoro a secondo del tipo di ambiente in cui si vedevano collocati . Così un nucleo che viveva in una zona interna e boscosa di un territorio, per procacciarsi da vivere aveva bisogno di unirsi per andare a caccia e affrontare animali poderosi che altrimenti non avrebbe mai potuto abbattere . Questi col passare degli anni e dei secoli, formarono dei piccoli villaggi che ben presto vennero in conflitto tra loro, sia a causa della spartizione dei luoghi della caccia,sia per avere un predominio nella zona abitata, sia nella spartizione delle risorse disponibili nel territorio . Questi primi nuclei, per forza maggiore, erano caratterizzati da una grossa comunanza di vita a causa delle molteplici difficoltà che un nucleo familiare da solo non avrebbe mai potuto affrontare ed avevano più potere, all’interno di essi , i nuclei consanguinei più numerosi . Queste attività comuni al di fuori del proprio nucleo erano in genere sempre le stesse : spartizione del bottino e organizzazione della caccia, opere comuni nella costruzione e difesa dall’ambiente a volte ostile; difesa dagli altri nuclei familiari e sociali della stessa zona . Il Padre cooperando a queste attività comuni, assicurava la sopravvivenza e il cibo al proprio nucleo e permetteva la vita alla sua discendenza. Diversa era invece l’organizzazione sociale dei nuclei famigliari delle zone desertiche o montagnose dove la stabilità era determinata non dalla caccia ma dall’allevamento di bestiame,dove altri sistemi di vita, di difesa e di etica del vivere erano tramandati . In questi nuclei molto numerosi, specialmente nel medio oriente ,era importante assicurare alle mandrie delle fonti d’acqua , difenderli dalle fiere e dai predoni . Però la vita di questi nuclei nelle opere di comunanza era più ridotta e consisteva non solo in una difesa comune delle mandrie, ma anche nello stabilire un sistema igienico-sanitario individuale e sociale per evitare epidemie distruttive, data la stabilità in ambienti caldi dove l’attività riproduttiva dei microrganismi unicellulari era molto elevata . Un sistema religioso incorporava spesso queste norme e le tramandava per mezzo della tradizione .Col passare dei secoli e dei millenni questo nucleo familiare lo troviamo sempre più allargato in organizzazioni civili territoriali composti da villaggi , borghi, città, leghe regionali, in nazioni, stati, imperi.L’organizzazione di sopravvivenza e di predominio all’interno di questi nuclei aggregati di famiglie , sempre più numerosi, tanto era possibile quanto più erano capaci di darsi leggi giuste che rispettavano la maggioranza dei nuclei familiari che li componevano. Così l’autorità che aveva il Padre nel difendere il bene comune all’interno dei nuclei era trasferita a livello di villaggio a un giudice o a uno stregone , oppure a chi manifestava maggiori abilità nella caccia, oppure a chi aveva meglio saputo difendere gli interessi del clan o del borgo nella difesa dai predoni o dai nemici storici del proprio nucleo sociale . Spesso l’unità di azione e vivacità che un capo sapeva imprimere al proprio nucleo da lui comandato era determinante alla sopravvivenza stessa di quell’ aggregazione sociale e alla propria fortuna. Con la scoperta del potere economico e militare della scrittura attraverso i millenni fu possibile l’aggregazione e l’unità di sempre maggiori nuclei all’interno di un territorio con regole comuni e tradizioni essenziali alla propria sopravvivenza. Le leghe di stati o di città erano molte , ma avevano il predominio tra esse quelle più numerose e in grado di avere norme scritte di vita comune, la trasmissione militare veloce degli ordini di un comando capace di raggiungere zone molto lontane tra loro . Un editto scritto a mille km di distanza rendeva presente il potere stesso e assicurava l’ordine e il bene comune in una determinata regione .E’ logico che man mano che aumentava l’organizzazione sociale e diveniva più numerosa una regione, era essenziale il rispetto di norme e leggi fisse sia per la convivenza delle famiglie con una giustizia imparziale, sia per l’organizzazione militare del territorio , sia per le norme igienico sanitarie da rispettare per evitare l’estinzione di una stirpe in un territorio. Così nacquero forme stabili di categorie sociali adibite a un determinato compito . Essenziale per la sopravvivenza dei nuclei era avere norme comuni di comportamento sociale nella riproduzione sessuale del nucleo, norme igienico-sanitarie, militari , da tutti accettate con le quali l’autorità governava i vari settori della vita pubblica . Non tutti gli aggregati sociali avevano norme scritte , ma quelle più evolute capirono subito l’importanza per la propria sopravvivenza, cosi come in molte mancavano le applicazioni in tutti i settori del vivere comune di norme che invece altre avevano . Caratteristica di queste norme che variavano nei modi di manifestarsi da luogo a luogo e da stirpe a stirpe , era la giustizia tra uomo e uomo , tra famiglia e famiglia , tra villaggio e villaggio, tra regione e regione , tra stato e stato . Le norme ispirate a una giustizia Terza , cioè al di sopra delle parti, scaturivano da un ragionamento giusto della stessa logica umana , spesso dettate dalla ragione consistente nel dare e nell’avere ( con una giustizia in funzione della proprie identità. Ecco che una giustizia poteva essere chiamata in forma elementare : “ occhio per occhio dente per dente “, che non era vendetta personale , ma il peso o il prezzo che l’autorità aveva per misurare un azione giusta al di sopra delle parti . Una giustizia non più personale , ma collettiva , adatta a tutti . E' qui che l'uomo incomincia a individuare quello che sarà definito : DIRITTO NATURALE . Ecco che l’autorità del Padre di famiglia, trasferita a un’ organizzazione sociale più perfetta nello stabilire norme di convivenza e sopravvivenza buone per tutti, si rifaceva a norme valide per tutti ( katà toutos), ispirate a una giustizia naturale molto semplice ed elementare e dettate da una stessa dinamica : ciò che era giusto per tutti e ciò che bisogna fare per vivere in comune. Era la legge naturale! A ogni azione dell’uomo doveva corrispondere una norma che doveva in molti casi individuare un “ prezzo” giusto di quella determinata azione . L’autorità, che aveva anche il potere di vita o di morte , pesava le azioni umane con delle leggi che scaturivano da un ragionamento giusto della logica umana . Spesso poteva capitare che un gruppo o un nucleo di famiglie si sentiva minacciato da norme che ritenevano non frutto di una logica giusta e, magari, dopo aver manifestato le proprie ragioni , si ribellavano spaccando l’unità di vita di un aggregato sociale . Nasceva così la guerra interna e la necessità di ristabilire l’unità e l’ordine sociale minacciato dalla divisione perché non era immaginabile vivere con due ordini di azioni diverse o in opposizione tra loro e non c’entra proprio nulla la legge della giungla ,dove un animale doveva prevalere su un altro animale solo per ragioni di sopravvivevna; un uomo su un altro uomo e una classe sull’altra . Quest’ultimo esempio , quello della classe, rappresentava interessi di nuclei famigliari e sociali temporanei, che volevano avere più potere e stabilire regole o più giuste secondo la comune razionalità umana della legge del dare e dell’avere , o più vantaggiose per la propria aggregazione sociale , indipendentemente dalla logica del diritto del piu forte . Per concludere, le aggregazioni sociali che hanno avuto più successo nella storia sono state quelle che hanno saputo aggregarsi meglio attraverso norme giuste per dominare l’ambiente e dettare norme di sopravvivenza idonee al vivere sociale . Infatti quando determinati gruppi e aggregazioni erano particolarmente efficienti nell’organizzazione militare, spesso non lo erano riguardo al resto dell’organizzazione sociale ,quindi finivano per impararle dalle popolazioni che loro stesso avevano sottomesso . Utile sarebbe capire come si innesta il discorso religioso all’interno di questo contesto umano della storia dell ' uomo che , certamente, per avere una possibilità di appartenenza deve rifarsi proprio a quel concetto di giustizia giusta che determina la vita e gli atti degli uomini all’interno dei loro contesti sociali . c.e.