giovedì 22 marzo 2012

Le origini della morale nella storia dei primordi dell’umanità


Le origini della morale nella storia dei primordi dell’umanità  .  (1 pezzo)



 Le prime tracce della morale  nella storia dell’umanità le troviamo prima del diluvio e non sono tracce propriamente umane ma legate ad esseri angelici, a dei cherubini alati con una spada folgorante incaricati di vigilare affinchè l’uomo non diventasse il padrone del bene e del male sulla terra (Gen3,23) .   Dei guardiani armati dell’uomo dovevano vegliare soprattutto sui suoi pensieri prima che su i suoi atti, in modo che  non divenisse autonomo circa il bene e il male nella sua azione e nei suoi comportamenti .  Non era prevista alcuna legge scritta , né alcun paletto proibitivo esplicito  alle origini  dell’umanità  .Così avvenne che Caino uccise il fratello ma restò impunito e generò figli e figlie per diverse generazioni  senza presentare il conto a nessuno davanti agli uomini . E’ chiaro che nella Genesi la discendenza femminile di Adamo all’inizio non era nemmeno nominata perché le donne vengono dette “ figlie degli uomini “ ( Gen. 6,1),  mentre gli uomini vengono chiamati "Figli di Dio" , in seguito invece verrà dato anche alle  donne  un nome e ne sarà segnalata la nascita nella discendenza dei patriarchi . E, non essendoci una proibizione esplicita nella legge , un fratello poteva prendere in moglie una sorella per formare una famiglia e avere figli e figlie  che popolassero la terra , secondo l’ordine di Dio impartito ad Adamo . L’uomo era ancora  integro anche sul piano fisico oltre che sul piano della morale naturale , ecco che da una sola coppia è stata generata l’umanità intera come dice la bibbia .

Non c’era una  la legge scritta e quindi il divieto di prendere in moglie una o più “sorelle “ visto che la vita dell’uomo non si riduceva  a  70-80 anni per i più robusti ma poteva superare quasi i mille anni e non esisteva ancora   il concetto di peccato o trasgressione  negli atti umani .

 Sulla terra in pratica non c’era un ‘autorità incaricata di dirimere le questioni  di convivenza e l’uomo singolo decideva ciò che era bene o male fare, in base alla sua coscienza, dato che uno di loro nella sua malvagità arrivò a dire : “Ho ucciso un uomo per una mia scalfitura e un ragazzo per un mio livido . Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette “ (Gen. 4 ,23). Quindi non esistevano ancora raggruppamenti di famiglie con alla guida anziani che dirimessero questioni in base alla tradizione dato che si conosceva bene l’origine da una sola coppia .Ma la mancanza di un autorità che stabilisse la giustizia tra gli uomini portò alla risoluzione divina di eliminare l’uomo dalla faccia della terra poiché i suoi pensieri non erano altro che “ male “ (Gen. 6,2).     Il male per l’autore della Genesi, che non conosceva la legge posteriore , possiamo delimitarlo elencando alcuni giudizi da lui espressi . L’umanità era diventata malvagia e omicida e la famiglia , primo nucleo sociale , era disprezzata in quanto l’uomo vide “ le figlie dell’uomo e ne prese in moglie quanto ne volle “ .  Un uomo che fosse campato 900 anni come Adamo e avesse preso tutte le moglie che avesse voluto , come avvenne per i discendenti di Caino , avrebbe riempito la terra in pochi secoli  . Quindi la vita umana fu ridotta al massimo a 120 anni ( Gen.6,3).

Questa  prima umanità  senza alcuna autorità e senza nessun codice morale esterno da osservare , fu quell’umanità che, molto probabilmente, costruì le grandi piramidi egiziane , quelle più antiche , raggiungendo discreti  livelli tecnologici  come attesta la stessa bibbia  . Questi uomini , originariamente buoni per natura , ma diventati perversi col tempo , non avevano alcuna autorità e dettame morale esterno ; grandi costruttori ma  divennero perversi  nel tempo e, proprio  in mezzo ad essi, Dio vide un uomo giusto, Noè, che non potè sopprimere perché aveva conservato una bontà naturale come Dio avrebbe voluto . Così Noè fu salvato insieme alla sua famiglia mentre il braccio destro di Dio distrusse l’umanità con l’acqua, come attesta la stessa erosione sulla Sfinge egiziana che ora  sorge in pieno deserto  .  Di questa  umanità dei primordi  che fu giustiziata da Dio a causa della sua iniquità sono rimaste poche tracce che pian piano però   stanno emergendo, dove è attestata la loro grande capacità tecnologica rispetto all’umanità posteriore, magari  con una vita più breve ma ben più regolata  da norme esterne . Però con la nuova umanità ,quella del dopo diluvio , discendente da un uomo giusto , Dio cambia registro : “Abele” non resterà più impunito e non prevarrà più la legge della giungla o della forza, dove la morale è dettata dalla coscienza dell’uomo che non ascolta i dettami della ragione .

 Questa volta Dio prende delle precauzioni ordinando  : “ Chi sparge il sangue dell’uomo,dall’uomo ( stesso ) il sangue sarà sparso perché a immagine di Dio Egli è fatto “  (Gen. 9,6) .     Non più quindi la regola  : “ nessuno tocchi Caino “ ma : “Dio domanderà conto del sangue dell’uomo all’uomo stesso ! “ (Gen.9,5 ). Guai, quindi , a chi lascerà libero Caino in circolazione ! Non è una morale diversa attuata da Dio nei confronti della seconda umanità, ma solo il ricorso a un sistema normativo precauzionale per aumentare la durata della vita umana sulla terra .    L’umanità che ha come battistrada la legge naturale dura più a lungo perche è come una carrozza che cammina sui binari  di ferro già tracciati  . Sarà l’uomo stesso incaricato di vigilare sul comportamento dell’uomo e , naturalmente, non sarà il singolo uomo a farsi più giustizia da solo,ma sarà un’ autorità solo umana che deciderà le “ cose umane “.    Quindi sarà “l’uomo” che spargerà il sangue dell’uomo iniquo e non viceversa . “ Occhio per occhio, dente per dente “ stabilirà più tardi il Levitico  .     Ecco allora incominciare ad approssimarsi all’orizzonte una figura Terza che dovrà provvedere alla giustizia , anzi delle norme non ancora scritte ; una specie di autorità imprecisata,  incaricata di giustizia , chiamata dalla stessa bibbia  :“ il vendicatore dell’uomo” . Con questa autorità Dio non devasterà più la terra anche se la malvagità dell’uomo sarà grande . Sarà l’uomo stesso che , malvagio o non malvagio, singolarmente nei suoi rapporti personali con Dio , attuerà una giustizia,  espressione di una giustizia divina sull’uomo stesso e placherà la sua ira  perché Dio vedrà il sangue iniquo sparso e ne sarà consolato . (1 pezzo )


“IL SANGUE DELL’UOMO DALL’UOMO SARA’ SPARSO ! “ (Gen. 9,6)


Nell ‘articolo precedente  abbiamo visto come Dio ai primordi dell’umanità ,confidando in quella legge messa nell’ “intimo dell’uomo “ da Lui stesso , richiede all’uomo soltanto che non diventi “autonomo “ rispetto al bene e al male, in seguito però , dopo il peccato di Adamo ,non fidandosi più , mette dei Cherubini alati a guardia dell’uomo ,anzi limita il  suo potere di decidere nella creazione sul problema del bene e del male  .    Poi man mano che l’uomo affonda nel fango Egli prende le dovute contromisure in maniera graduale . Successivamente al   peccato di Adamo , si fida ancora dell’uomo e impone una norma : “ nessuno tocchi Caino “, per far capire la linea etica scelta con quella precedente umanità, dove non ha imposto alcuna autorità e nessuna norma morale esplicita individuale , tanto che l’umanità arriva ad un arbitrio morale testimoniato da uno di loro dalle parole : “ Ho ucciso un uomo per una scalfittura e un ragazzo per un livido (Gen4,23).
Non solo, ma , man mano che l’uomo degenera moralmente, Dio prende delle precauzioni preventive, sia accorciandogli la vita , sia imponendogli il lavoro ;  il dolore, i figli . In pratica si è comportato come un tizio a cui gli hanno rubato la macchina o scassinato la casa ; dopo mette l ‘antifurto all’auto e le porte blindate alla casa . Non si fida più della libertà dell’uomo !
Quando poi la discendenza di Caino diventa così autonoma da arrivare all’apice della degenerazione uscendo fuori dai binari tracciati dalla legge naturale , questa  umanità  viene eliminata da Dio col diluvio universale come ammonimento a tutte le future generazioni  (Gen.7) .
Con la seconda umanità , cioè quella dopo il diluvio, Dio  però cambia registro e subito
pronunzia delle parole che lasciano prefigurare la futura legge naturale scritta : “… domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo , a ognuno di suo fratello. Chi sparge il sangue dell’uomo dall’uomo il suo sangue sarà sparso “ (Gen.9,6).
Con queste parole Dio concede all’uomo stesso di fare giustizia del sangue e della vita del fratello ; guai ora quindi a chi lascerà Caino in libera circolazione ! Non solo, ma l’uomo dovrà preoccuparsi dei fratelli perché Dio chiederà conto della vita a chi gli è prossimo , cioè l'uomo sarà sottoposto a un giudizio per questo, e ciò dipenderà dal ruolo e dalla sua attività .-
In questa norma generale data da Dio alla seconda umanità, notiamo una necessità da parte di Dio di stabilire delle norme etiche che dovranno essere osservate . In altri articoli abbiamo dimostrato come queste norme stanno già nell’intimo dell’uomo di tutte le razze e  nazioni e c’erano  già con la creazione dell’uomo  . L’uomo dovrà farsi giudice dell’uomo e punire il trasgressore . Ma chi dovrà giudicare che cosa ? Non si poteva essere precisi su questo perché poteva essere il patriarca , l’anziano, l’eroe, un padrone,lo sciamano , ecc. e tutto dipendeva dal tipo di società formatasi . Chiunque avesse dei mezzi e godesse del prestigio personale,di imparzialità e di coraggio,  dell’onore in mezzo al gruppo come garanzia della tradizione morale ed  etica, poteva essere idoneo al comando e giudicare  . Chiunque in passato abbia avuto delle preoccupazioni morali potremmo definirlo un uomo di onore, uomo morale , cioè legato alla tradizione , quella che fa si che la società non degeneri fino ad arrivare alla guerra ,alla fame,alla peste e al diluvio ; anche quelli che hanno abusato delle norme e si sono arricchiti con quelle . Tutte queste sciagure sono il colmo dell’ingiustizia tra uomo e uomo quando raggiunge certi livelli di immoralità sociale  e col tempo conducono alle guerre . Un autorità , quindi , è quella forza che si preoccupa del “fratello “ ; ne difende l’onore e colpisce l’ingiustizia con la spada permettendo il bene comune e la garanzia del futuro dell'uomo sulla terra .  Il potere perciò  si preoccupa  di quell’arbitrato di giustizia naturale tra uomo e uomo , tra famiglia e famiglia , tra società e società , autorità che gli viene trasmessa dai padri di  famiglia e dagli anziani .   L’autorità non rappresenta nessuna classe che dovrà opprimere un'altra classe ma rappresenta quell’  autorità  che persegue   la giustizia; difende il povero se è oppresso ma lo elimina se è iniquo, senza trovare scusanti e giustificazioni al male . “Non commetterete ingiustizia in giudizio : “ non tratterai con parzialità il povero ,né userai preferenze verso il potente ;ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia”   (Num.19,15 ) ……. “né ti lascerai condizionare nel giudizio da una maggioranza.”

Ecco che Dio , in seguito , sceglierà una famiglia e da questa avrà origine un popolo .
Non appena questa famiglia diventerà numerosa da formare un popolo autonomo, subito Dio donerà la Legge che dovrà osservare in quella terra . Con la legge avrà una regola di vita sociale precisa e con delle autorità precise che dovranno punire i trasgressori . La legge che prende corpo nelle istituzioni dovrà garantire l’ordine e la giustizia tra fratello e fratello ; dovrà occuparsi di salvaguardare il sangue e la vita del fratello ,quindi anche la sua proprietà acquistata col sangue . Non sarà più un non identificato “ vendicatore del sangue “ che farà giustizia di Caino , ma solo un autorità precisa che osserverà la legge . La giustizia avrà una linea  precisa tracciata dalla legge e non da una maggioranza o dall’arbitrio di un tiranno .  !  In questa società organizzata dalla legge , la politica  si identifica ora con la legge stessa, la retta osservanza ; ora con la stessa autorità che la rappresenta . L’ Autorità  che si ispira alla giustizia, è quella forza che stabilisce la norma , la legge , la giustizia violata e ne garantisce il ricordo ; la difende e la conserva nel popolo attraverso le generazioni
. Un’ autorità che non si ispira alla giustizia , è formata da un gruppo di delinquenti che esercita il potere per il proprio tornaconto .
(Agostino)

Nessun commento:

Posta un commento